FIAM è nata dalla passione di un uomo per il vetro
Fondata da Vittorio Livi nel 1973, FIAM progetta, sviluppa e produce elementi di arredo in vetro curvato, realizzati seguendo processi artigianali e industriali insieme, di fatto fondendo tradizione e innovazione, lavorazione manuale e design.
Vittorio Livi inizia a conoscere e apprezzare il vetro da giovanissimo. Di questo materiale Livi ama le apparenti contraddizioni – solido e fragile, naturale e artificiale, ancestrale e industriale allo stesso tempo – ma anche le qualità pratiche.
Il vetro è ecologico ed igienico; apparentemente semplice, perché trasparente, ma estremamente complesso dal punto di vista chimico e fisico.
Un materiale dalle grandi potenzialità che veniva però utilizzato, nel mondo dell’arredo, prevalentemente solo per la realizzazione di piccoli complementi o oggetti decorativi.
Nella mente creativa del giovane Vittorio Livi comincia allora a delinearsi un sogno: il vetro che diventa protagonista unico nel mondo del progetto, dando vita ad arredi che stupiscono per la loro solidità e affascinano per la loro trasparenza; oggetti di design che non segnano il tempo nel quale vengono prodotti, ma resistono alla sopraffazione degli anni, degli spazi e delle mode.
Fin dai suoi esordi, FIAM punta sull’innovazione come motore principale per realizzare le proprie scommesse commerciali e culturali. Un’innovazione che procede su tre fronti.
La sapienza artigianale
Di fatto, il complesso processo di lavorazione del vetro non può avvenire in modo corretto se non grazie all’esperienza di Maestri Artigiani che seguono varie operazioni: argentatura, curvatura, decorazione, fusione, incisione, molatura e scolpitura.
Un professionista nella lavorazione del vetro, capace di prevedere, quantificare, controllare e trovare le varie soluzioni per ogni singolo caso.
Durante il processo di curvatura, l’esperienza del maestro e la sua capacità di lavorare in perfetta sintonia con l’operatore del forno sono fondamentali per il controllo delle forme e la buona riuscita dell’operazione, che, pur tesa alla produzione di un oggetto foggiato con tecnologie altamente sofisticate, realizza infine, un oggetto unico: artigianale e artistico.
In FIAM, il Maestro Artigiano è considerato autore del pezzo tanto quanto il Designer.
Il design
La capacità di un progettista di “osare” dal punto di vista formale è percepita in FIAM come una sfida da raccogliere. Per realizzare alcuni progetti, l’azienda ha addirittura creato delle tecnologie “ad hoc”. Come nel 1982, quando Massimo Morozzi propose il progetto del tavolino Hydra le cui sagome molto accentuate erano difficilmente realizzabili con i macchinari disponibili allora. Per questo FIAM inventò una particolare macchina (denominata Paser) capace di spingere acqua e polvere abrasiva ad una velocità di mille metri al secondo – una velocità tre volte superiore a quella del suono!
Mentre per realizzare il tavolo Illusion di Philippe Starck l’azienda ha dovuto creare un impianto per la lavorazione del vetro a mille gradi.
La ricerca
Di pari passo con l’innovazione progettuale, FIAM investe da sempre su quella tecnologica.
Il vetro prodotto industrialmente arriva in Azienda sotto forma di lastre.
Dopo le prime fasi di taglio, molatura e fresatura, la lastra è pronta per la curvatura, un processo che inizia con il preriscaldamento fino a raggiungere 630 gradi.
Per questo, col passare degli anni e l’evolversi delle tecniche, il piccolo forno di curvatura a metano originalmente impiegato nella lavorazione del vetro viene sostituito con uno più grande a gasolio e poi con uno ad energia elettrica, per garantire un migliore controllo delle temperature e la trasformazione del calore da statico a dinamico
Oggi siamo alla settima generazione di impianti di curvatura: al Maestro Vetraio si sono aggiunte le tecnologie più innovative sia negli strumenti che nei materiali, permettendo all’Azienda di accettare sfide sempre più audaci proposte dai Designers che vogliono confrontarsi con questo impareggiabile materiale.